Secolo XIV°

 

Il Palazzo

 

Gli antichi Palazzi del potere

L’inizio della signoria di Castruccio Castracani è segnato dal cambiamento delle sedi del potere all’interno della città. I vecchi Palazzi del governo comunale nella piazza San Michele in Foro perdono importanza nel contesto urbano insieme alle magistrature che vi sono allocate: sono la chiesa di San Michele in Foro, dove si riuniscono i 550 membri del Consiglio Maggiore del Comune di Lucca ed i Palazzi Comunali collegati alla chiesa, dove alloggiano il Potestà - massimo magistrato cittadino - gli Anziani e il Gonfaloniere.

 

La nascita del Palazzo e l’Augusta

Castruccio sceglie la sua residenza più a sud, nel quartiere di Porta San Pietro.
Nel 1316 affitta due palazzi contigui nella contrada di San Dalmazio, il primo nucleo del futuro Palazzo Ducale. Nel 1322 per tutelarsi da congiure e sommosse costruisce intorno a questa residenza un vasto recinto: la fortezza Augusta che ingloba un quinto dell’intera città, edificata con grande velocità. La fortezza è difesa da 29 torri e quattro porte d’accesso, il suo tracciato rettangolare con un lato attaccato alle mura cittadine, corre a ovest lungo Piazza della Magione, a nord in Corso Vittorio Emanuele II a est da Piazza XX Settembre fino alla zona del Teatro del Giglio. Nel 1324 Castruccio acquista tutto il primo Palazzo e parte del secondo. I due edifici sono entrambi a tre solai, con piano terreno coperto a volte e con alcuni porticati; il primo Palazzo è caratterizzato da un piccolo cortile interno con pozzo, il secondo dalla presenza all’ultimo piano della cappella privata di Castruccio. Le due costruzioni si trovavano nell’angolo nord orientale dell’attuale Cortile degli Svizzeri e nel lato ove oggi sorge la Loggia di Ammannati. Fra il 1322 ed il 1325 Castruccio compra altre cinque case private lungo il lato meridionale del Cortile del Signore e fa erigere un nuovo edificio a fianco del Palazzo nel lato nord. Il progetto per la realizzazione di un unico grande complesso articolato intorno al cortile resta interrotto dopo la prematura morte del Duca di Lucca nel 1328.

 

Anno 1370: la città si appropria del Palazzo

La fortezza Augusta ed il Palazzo del Signore sono il simbolo dell’oppressione straniera su Lucca dal 1328 al 1369. Il valore simbolico di centro del potere cittadino è ben presente nel 1369 quando l’imperatore Carlo IV di Boemia riprende possesso del Palazzo e restituisce l’indipendenza ai lucchesi. Appena due giorni dopo la partenza dell’ultimo rappresentante dell’imperatore, il Consiglio degli Anziani ed il Gonfaloniere si trasferiscono nel Palazzo manifestando così ai cittadini il ritorno alla pienezza dei poteri. Il 3 aprile 1370 si delibera l’abbattimento della fortezza Augusta. Il 31 luglio 1370 il Consiglio Generale stabilisce che la città sarà governata dal popolo ed il 1 agosto tutti i cittadini per la prima volta si riuniscono nel Cortile del Palazzo per prestare giuramento di fedeltà e approvazione al nuovo ordinamento costituzionale riappropriandosi delle istituzioni e del Palazzo che è stato il simbolo dei governi tirannici per più di 50 anni. Il nuovo Palazzo degli Anziani subisce numerosi lavori di adattamento per accogliere le nuove magistrature, negli anni intorno al 1390 si lavora ancora al restauro delle case lungo il lato meridionale del Cortile dove trovano alloggio numerosi ufficiali in servizio, viene rinnovata la porta di accesso orientale e le scale interne; la torre del Palazzo restaurata è dotata di nuove campane.

 

 

La Città

La fine del Comune guelfo 1300-1316

All’inizio del 1300 Lucca, assieme a Firenze, è il più importante Comune guelfo toscano, i Lucchesi sono profondamente divisi in fazioni avverse; da una parte i pochi ghibellini rimasti ed i guelfi bianchi - le famiglie aristocratiche più antiche - dall’altra i guelfi neri, la nuova classe emergente, con stretti legami al popolo minuto. La crisi delle istituzioni comunali si consuma in pochi anni. Dopo l’approvazione del nuovo statuto del Comune nel 1308, imposto dalla parte nera con l’esclusione dal potere delle famiglie magnatizie, la calata in Toscana dell’imperatore Enrico VII di Lussemburgo con il suo esercito, nel 1310 e la sua improvvisa morte nel 1313 destabilizzano ulteriormente la situazione. Le città guelfe toscane accettano la diretta signoria degli Angioini. Pisa si dà a Uguccione della Faggiola che organizza assieme a Castruccio Castracani e ad altri ghibellini lucchesi un attacco a sorpresa. Il 14 giugno 1314 penetra con 11000 soldati pisani e tedeschi dentro le mura di Lucca, la saccheggia ferocemente e si impossessa del tesoro papale in transito per Avignone depositato in San Frediano. Lucca passa sotto il controllo ghibellino.
 

La signoria di Castruccio Castracani 1316-1328

Il governo tirannico di Uguccione della Faggiola viene rovesciato con una sommossa nell’aprile del 1316. Sfruttando la debolezza delle istituzioni comunali, Castruccio Castracani si fa eleggere capo supremo dell’esercito, poi capitano generale e difensore della città. Castruccio è signore di Lucca e inizia una politica espansionistica ai danni delle città vicine e di Firenze. Costruisce la Fortezza Augusta (1322) nella quale raccoglie il suo esercito. Divenuto il più importante alleato italiano dell’imperatore Ludovico il Bavaro, ottiene la piena legittimazione delle conquiste militari con il titolo ereditario di Duca di Lucca, Pistoia, Luni e Volterra, e di vicario imperiale di Pisa. Nel 1328 accompagna l’imperatore a Roma per l’incoronazione, ma la morte improvvisa lo coglie il 3 settembre 1328 per febbri malariche. Il figlio Enrico non è in grado di mantenere il controllo della situazione.

Le dominazioni straniere 1329-1369

Le truppe mercenarie tedesche a seguito dell’imperatore Ludovico il Bavaro, rimaste in Toscana senza salario, si impossessano del territorio lucchese e lo offrono in vendita al migliore offerente. Lucca viene comprata da Gherardo Spinola per 60'000 fiorini, poi passa a Giovanni di Lussemburgo re di Boemia, figlio dell’imperatore Enrico VII che non potendola difendere nel 1333 la vende per 35'000 fiorini ai fratelli Marsilio, Pietro e Rolando dei Rossi di Parma. Dal 1335 fa parte dei domini Mastino II della Scala signore di Verona che la cede per 100'000 fiorini al Comune di Firenze. Dopo un assedio di undici mesi il 2 luglio 1342 Lucca finisce sotto il dominio di Pisa. L’Augusta, la Fortezza di Castruccio occupata dagli stranieri, si rivela un deterrente temibile contro ogni tentativo di rivolta. La peste del 1348, la carestia nelle campagne provate dalle guerre e l’esodo dei cittadini fiaccano l’economia.

La libertà recuperata 1369-1400

L’imperatore Carlo IV di Boemia, deciso a riequilibrare l’assetto politico della Toscana, libera la città nel 1369.
Le magistrature comunali occupano il Palazzo dell’Augusta e ordinano l’abbattimento della Fortezza nel 1370. Lucca si ricostituisce in repubblica con i nuovi statuti del 1372. Il potere legislativo è affidato al Consiglio Generale di 180 membri, l’esecutivo è affidato al Consiglio degli Anziani presieduto dal Gonfaloniere massimo magistrato cittadino.
I contrasti interni tuttavia dopo pochi anni tornano a mettere a rischio la libertà della città sollecitando l’ingerenza di potenze esterne. I Forteguerra contendono il potere ai Guinigi. Si consumano gravi delitti politici: nel 1392 l’uccisione del Gonfaloniere Bartolomeo Forteguerra e nel 1400 Lazzaro Guinigi, capo della fazione che ormai controlla la Repubblica cade sotto i colpi di due congiurati; nel novembre il Gonfaloniere Giovanni Sercambi, con un abile colpo di mano, riesce a fare eleggere Paolo Guinigi - figlio di Lazzaro, signore assoluto di Lucca - esaltandone il ruolo di pacificatore e difensore della politica antifiorentina della città. La costituzione repubblicana è sospesa.