Secolo XX°

 

Il Palazzo

 

 

Il Palazzo nel Novecento

Il Palazzo continua a ospitare numerosi uffici dell’amministrazione pubblica: la Prefettura, le Corti di Assise e di Appello, l’Amministrazione Provinciale, la Pinacoteca Civica, il Comando Provinciale dei Carabinieri, l’Ufficio centrale delle Poste e Telegrafi. Nel 1922 con grande rammarico per tutta la cittadinanza, la Corte di Appello è soppressa, gli uffici al piano nobile della Nuova Palazzina di Nottolini vengono occupati dalla Presidenza e Giunta della Provincia. L’Ufficio delle Poste viene trasferito negli anni ’30 nel nuovo palazzo di via Vallisneri liberando i locali al piano terreno del Palazzo. Nel 1938 due delle sale del Quartiere del Trono (il Gabinetto del Sovrano e la sala dei Ministri e Consiglieri) sono concesse in sede all’Accademia Lucchese di Scienze Lettere ed Arti. Interviene all’inaugurazione il Re d’Italia Vittorio Emanuele III, Presidente dell’Accademia. Mussolini si affaccia dal balcone del Palazzo Ducale nel maggio 1930 per tenere un discorso alla città. Piazza Napoleone diviene sempre più spesso la scenografia privilegiata delle manifestazioni del regime a Lucca. E proprio l’abuso dei simboli e della retorica fascista porterà gli Italiani a una certa disaffezione per i palazzi del potere. Nel secondo dopoguerra l’intenso utilizzo del grande complesso come sede per uffici di molteplici enti, produce negli anni problemi legati al degrado, alla conservazione e alla non opportuna destinazione degli ambienti. Con il trasferimento della Pinacoteca nel nuovo Museo Nazionale di Palazzo Mansi, alla fine degli anni ’70, le grandi sale del Quartiere del Trono tornano nuovamente a disposizione dell’Amministrazione Provinciale che le utilizza per esposizioni temporanee e conferenze. Isa Belli Barsali organizza nel 1979 il primo convegno di studi sulla storia dell’edificio auspicando la valorizzazione e il restauro del grande complesso monumentale. A partire dagli anni ’80, con l’accresciuta importanza delle competenze delegate dallo Stato alle Province e dal 1993, con l’istituzione dell’elezione diretta del Presidente della Provincia, i rapporti fra i cittadini e l’Amministrazione si rinnovano e si fanno più stretti. Per valorizzare il Palazzo vengono affrontati piani di decentramento degli uffici e di restauro sistematico di tutto l’edificio attuati principalmente grazie ai fondi per il Giubileo del 2000. Con la produzione di un fitto calendario di eventi culturali adeguati, Palazzo Ducale torna a rappresentare il luogo privilegiato della politica e della cultura della città in rapporto al ricco e variegato territorio della Provincia di Lucca.
 

 

La Città

 

 

Lucca nel Novecento

Il fenomeno dell'emigrazione caratterizza ancora il territorio lucchese nei primi decenni del Novecento. Molti Lucchesi che hanno fatto fortuna all’estero rientrano in patria con capitali da investire, proseguendo in Italia le importanti esperienze e attività commerciali internazionali. Crescono le infrastrutture sul territorio come la ferrovia in Garfagnana e la rete stradale. Si affermano aziende di produzione agro-alimentare, tessile, e cartaria mentre aumenta notevolmente il numero delle imprese a carattere familiare in numerosi settori segno dell’intraprendenza dei singoli cittadini. Mentre sul territorio costiero nasce l’industria turistica della Versilia che dagli anni ’30 assume rilevanza nazionale, la città si espande lungo la raggiera stradale. Intorno alle antiche mura di Lucca sorgono le eleganti case liberty della nuova classe borghese ed industriale. I Lucchesi per il relativo benessere e per cultura di antica tradizione non vivono forti contrapposizioni sociali, mantengono uno spiccato carattere conservatore e moderato mentre in Versilia all’inizio del secolo si sviluppano tutti fermenti culturali più progressisti. La Seconda Guerra Mondiale non lascia segni evidenti sulla città, risparmiata dai bombardamenti, ma lascia gravi ferite sul territorio e sulla popolazione. La dura occupazione nazi-fascista è caratterizzata da numerosi atti di rappresaglia e di deliberata violenza sui civili. La valle del Serchio soffre particolarmente nel 1944 per la divisione in due in due della «Linea Gotica». Nella seconda metà del XX secolo la Provincia di Lucca ha contribuito alla crescita economica regionale e nazionale con un modello di sviluppo sostenibile ante litteram, articolato, diversificato e versatile, sempre cosciente del valore della propria secolare tradizione e dell’unicità delle risorse del proprio territorio.