La Provincia di Lucca con i fondi del Giubileo ha restaurato il Palazzo Ducale e lo ha riaperto al pubblico e ai cittadini realizzando convegni, incontri, visite e mostre. A questa prima fase di programmazione ne segue oggi una nuova finalizzata alla valorizzazione del Palazzo, dei suoi spazi, delle sue funzioni e dello svolgimento della vita quotidiana al suo interno. In questo quadro si inserisce l’interesse per il periodo napoleonico, particolarmente significativo, in quanto la stessa sorella di Napoleone, Elisa Baciocchi, fu Principessa di Lucca e protagonista di una trasformazione del costume e delle abitudini dell’antica Repubblica Lucchese, nonché la committente degli ultimi grandi lavori di ristrutturazione dell’edificio compiuti su progetto dell’architetto Lorenzo Nottolini.
Palazzo Ducale, non fu soltanto luogo del governo politico e amministrativo del Principato di Elisa, ma con i suoi saloni, le feste ed i banchetti fu il simbolo di una ritrovata mondanità, di una nuova forma di comunicazione dell’immagine e del potere: tutti elementi questi, che attraversola tavola di Elisa, sono giunti sino a noi.
La mostra La tavola di Elisa. Un Inventario racconta – Interpretazione di un rituale napoleonico - segna l’inizio di un progetto che vede coinvolte le quattro Province toscane dell’Area Vasta della costa tirrenica - Livorno, Lucca, Massa Carrara, Pisa - e la Soprintendenza ai B.A.P.P.S.A.D. di Pisa, Lucca, Livorno, Massa Carrara. L’obiettivo è quello di intraprendere un percorso storico, culturale e artistico intorno alle figure di Napoleone ed Elisa Baciocchi, sorella dell’Imperatore, Principessa di Lucca e Piombino e Granduchessa di Toscana.
Le straordinarie innovazioni del periodo napoleonico si declinarono in diverse forme: grandi trasformazioni urbanistiche; impulsi innovativi nel settore economico; una rinnovata attenzione alle arti e alla formazione culturale dei gruppi dirigenti; una trasformazione istituzionale e degli apparati burocratici; l’introduzione di stili e comportamenti legati alla ritualità e alla comunicazione del potere; una considerazione mediterranea del ruolo del territorio e lo sviluppo di premesse e segni ancora oggi leggibili nel contesto dell’Area Vasta.
LA MOSTRA
Sulla base dell’inventario redatto nei giorni precedenti la fuga di Elisa da Lucca – 1814 – e che riporta l’elenco degli arredi, delle suppellettili, dei beni, dei decori…, si ricostruisce l’ambiente del Palazzo e l’uso degli spazio, ed èpossibile restituire in modo filologicole consuetudini della Corte della Principessa. In questa prima mostra -La Tavola di Elisa. un inventario racconta –si espongono gli oggetti collegati all’uso della tavola e alle funzioni della cucina.
La mostra si compone di due sezioni fondamentali.
La prima - nella Sala, detta degli Staffieri - ospita la documentazione relativa alla figura di Elisa, la riproduzione dell’inventario di Palazzo e oggetti significativi dei corredi da tavola e da cucina con un’ampia presentazione dell’organizzazione del lavoro del personale impiegato e delle mansioni. In particolare si ricorda la presenza di un pezzo unico quale la tazzina del servito donato da Napoleone che riporta il profilo della stessa Elisa.
La seconda sezione, nella Sala Ademollo – denominata così in omaggio al pittore Luigi Ademollo che la affrescò - ospita l’allestimento di una vera a propria tavola alla francese, preparata ed organizzata secondo i dettami dell’epoca.
Ad alcuni cibi speciali, quali lo zucchero e la cioccolata, il caffè, il thè e il gelato, rappresentativi delle abitudini e degli intrattenimenti della giornata di corte, sono stati riservati alcuni appositi allestimenti, collocati insieme alla Tavola nella sala Ademollo, per permettere un confronto fra il diverso designdei serviti esposti, strettamente connaturato altipo di cibo da contenere ed esaltare.
Si possono così osservare le differenti forme delle tazze che venivano disposte sul tavolino ligneo rotondo o gueridòn; una forma slanciata chiamata litron per le tazze da caffè,una più larga ma ridotta in altezza per quelle da thè ed una forma più panciuta per quelle della cioccolata.
Con sorpresa, il visitatore scopre che alcune delle nostre più quotidiane e attuali abitudini si devono in realtà alle usanze introdotte durante l’Impero e portate a Lucca e in Toscana da Elisa.
Provengono dal Museo di Doccia e da collezioni private lucchesi le preziosissime manifatture di porcellana firmate Ginori e Sèvres dei servizi da tavola, da caffè, da cioccolato e da gelato descritti nell’inventario, mentre provengono da Palazzo Pitti alcuni pezzi di un servito di porcellana donato ad Elisa da Napoleone stesso.
La Provincia di Lucca, l’Archivio di Stato di Lucca, la Soprintendenza B.A.P.P.S.A.D. di Pisa in collaborazione con la Biblioteca Statale di Lucca e l’Associazione Antiquari Lucchesi, hanno dato forma e visibilità ad un percorso culturale, filologico e storico che ricostruisce la “tavola” di Elisa Bonaparte e testimonia come l’affermazione del potere istituzionale e politico passasse attraverso la diffusione anche a Lucca come in Toscana e in tutta Italia, delle consuetudini e del gusto in voga nella Parigi imperiale.
La table di Elisa Bonaparte è composta da manufatti in porcellana filettata in oro e blu e miniata con figure policrome, come ad esempio: i piatti con le vedute di Posillipo e di Salerno; i piatti da portata con le vedute del Tempio di Venere e Cupido, del Foro Romano e del sepolcro di Caio Cestio e di Bagnoli.
Le collaborazioni attivate con le più importanti istituzioni di studi napoleonici e con i più significativi luoghi della conservazione della memoria napoleonica confermano la scientificità del cammino intrapreso e la validità dell’intuizione che ne è all’origine.