S, Anna: la strage di Serafino Beconi

Locandina intitolata: S. Anna: la strage
Data notizia: 
Venerdì, 26 Gennaio, 2001

Il ciclo dedicato alla strage di Sant’Anna di Stazzema avvenuta ilo 12 agosto 1944, esposto per la prima volta al completo, è composto da un totale di 260 opere fra oli, tempere, acquerelli e disegni.

La datazione delle opere copre un periodo di 15 anni, il nucleo centrale venne però realizzato fra il 1959 e il 1964, cinque anni durante i quali Serafino Beoni si dedicò quasi totalmente a questo soggetto “incapace o impossibilitato – come ebbe a dire lui stesso – di dedicarsi a qualunque altra cosa” che gli sembrava vana e futile al confronto di tale tragedia. Beoni è l’esempio di un sentimento che fu comune a molti di coloro che, scampati alla tragedia subirono poi la catastrofe della coscienza. Colpevole, vergognoso di essere sopravvissuto avvertì come una missione e un dovere: dare testimonianza attraverso la sua arte di quanto era accaduto.

Il ciclo ha un andamento narrativo ma ogni opera ha anche un valore in sé. Attraverso i dipinti viene presentato il paesaggio del piccolo paesino sperduto alle pendici delle Apuane, l’arrivo dei tedeschi, i volti dei bambini e delle loro madri, l’ansia, la sorpresa, la paura, infine il caos della tragedia e l’eccidio. Sono rievocate anche alcune figure particolari quali Don Innocenzo e Genny Marsili, la giovane donna che in estremo tentativo di difesa tirò uno zoccolo in faccia a un soldato.

Beoni, convinto dell’impossibilità che un’unica immagine possa sintetizzare quanto accaduto e delle necessità invece di dettagliare quanto possibile la narrazione, come un pittore medievale torna ad attribuire alla pittura il ruolo di narratrice dei fatti, mezzo di diffusione di eventi, testimonianza oculare della Storia.

Decine e decine di storie individuali, tanto simili nella vita quotidiana sono accomunate anche dalla stessa morte: quadro dopo quadro cinquecentosessanta esseri umani divengono un unico gesto colto nella flagranza del risveglio, della paura, dell’agguato, della fuga, della morte.

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