La nuova brochure storico-informativa su Palazzo Ducale è stata data anche ai delegati del G7 ospiti nelle sale della Provincia di Lucca, sede prescelta per gli incontri principali del meeting internazionale.
La Provincia di Lucca, infatti, cogliendo l'occasione dell'importante appuntamento di livello mondiale e dei recenti lavori di sistemazione e restyling delle prestigiose sale di Palazzo Ducale e di molti spazi del grande complesso architettonico, ha stampato – in lingua italiana e in inglese - questa nuova brochure grazie al fondamentale contributo della Banca del Monte di Lucca (gruppo Banca Carige).La guida, oltre che ai ministri degli esteri, è stata consegnata a tutti gli esponenti delle delegazioni internazionali e ai loro entourage.
L'agile libricino - realizzato da Corilla con le foto di Giorgio Leone e le traduzioni curate dal servizio turismo sovracomunale del Comune di Lucca - è un utile vademecum sulla storia del Palazzo del Governo che rappresenta, da ben otto secoli, il centro politico-amministrativo della città di Lucca, con l’evoluzione architettonica dell'edificio legata inscindibilmente alle vicende politiche della Res Publica Lucensis: dal primo palazzo intorno al quale Castruccio Castracani degli Antelminelli fece costruire una fortezza grande come un quinto della città del 1322, alla storia del Consiglio degli Anziani, dalla ricostruzione dell'edificio originario per opera di Bartolomeo Ammannati nel XVI secolo e Filippo Juvarra nel XVIII secolo, fino all'occupazione Napoleonica con Elisa Baciocchi, sorella dell'Imperatore e Principessa di Lucca e di Piombino dal 1805, che commissionò l'edificazione del Quartiere del Trono, a cui seguì la trasformazione del Palazzo per opera di Lorenzo Nottolini chiamato a Lucca da Maria Luisa di Borbone.
Nel 1847 il palazzo entrò a far parte del patrimonio del Granduca di Toscana Pietro Leopoldo. Con l'Unità d'Italia il Palazzo, divenuto proprietà della corona sabauda, venne spogliato dei suoi mobili trasferiti, in parte, a Palazzo Pitti. Nel 1867 il Palazzo fu acquistato dall'Amministrazione Provinciale alla cifra di 300.000 lire.