Giubileo Anno 2000
Il restauro del Palazzo Ducale di Lucca ha costituito il punto focale della strategia operativa dell’Amministrazione Provinciale finalizzata a restituire, o creare ove mancante, il carattere di visibilità istituzionale e culturale dell’Ente.
Il progetto ha riguardato il recupero fisico e funzionale del palazzo con la riapertura di itinerari esterni e interni e l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Con il compito di costituire un centro di gestione dell’intervento è stato creato un ufficio speciale denominato Fabbrica del Palazzo.
Il costo complessivo dei lavori, 6.416.910 euro, è stato sostenuto avvalendosi di due principali fonti di finanziamento:
- finanziamento giubilare nella misura del 70% in virtù dell’inserimento del progetto nel Piano per gli interventi extra Lazio relativi al Grande Giubileo dell’anno 2000;
- emissione di B.O.P. (Buoni Ordinari Provinciali) nella misura del 30%.
Il progetto è stato finalizzato all’eliminazione dello stato di obsolescenza fisica e funzionale attraverso un’operazione di restauro conservativo del fabbricato che completa un recupero già avviato dall’Amministrazione con il restauro della Galleria d’Onore dell’Ammannati e della Sala delle Guardie, altrimenti detta dell’Ademollo.
L’intervento di restauro del Palazzo è stato accompagnato da un progetto culturale denominato Palazzo Aperto: il cantiere è divenuto un laboratorio di cultura aperto ad eventi in grado di attivare un processo di partecipazione collettiva all’intervento pubblico.
Restauro delle facciate
Il restauro delle facciate del Palazzo ha riguardato oltre 10.000 mq di intonaci e 6.000 mq di superfici lapidee. L’intervento è stato preceduto da approfondite indagini diagnostiche e conoscitive al fine di individuare le parti di intonaco storico e le coloriture originali.
In generale l’intervento si è articolato in:
- Restauro delle superfici intonacate: l'intonaco cementizio, in avanzato stato di degrado e con evidenti distacchi, pericolosi oltre che antiestetici, è stato demolito, previa individuazione e consolidamento delle parti originali. La ricostruzione è avvenuta con intonaco tradizionale a tre mani, previo accurato lavaggio delle murature di supporto; l'ultimo strato di intonaco presenta caratteristiche analoghe, sia per composizione che per granulometria, a quello originario. Ha completato l’intervento l'opera di finitura superficiale, precolorata con pigmenti naturali scelti in base alle tonalità originali individuate con apposita campionatura, che ha permesso di uniformare l’intera superficie delle facciate;
- Restauro elementi lapidei:
- Verrucano: rimozione di vecchie stuccature incongrue; trattamento degli elementi in ferro; pulitura per l’eliminazione della crosta gessosa, eseguita mediante impacchi di cellulosa imbevuta con idonea soluzione di ammonio carbonato con successiva asportazione dell'impacco; incollaggio e imperneatura di elementi decorativi; consolidamento statico e stuccatura delle lesioni con malta di calce aerea e elastomero fluororato, polvere di pietra e colore;
- Arenaria: consolidamento del materiale dove presentava esfoliazioni, polverizzazione superficiale e distacchi; pulitura, stuccatura, incollaggio e imperneatura come sopra descritto e trattamento finale con silicato di etile e protettivo idrorepellente;
- Marmo: pulitura mediante impacco di carbonato di sodio e polpa di cellulosa, rimozione dell'impacco, lavaggio a spugna con acqua demineralizzata, protezione finale con prodotti idrorepellenti;
- Risanamento degli infissi per finestra e persiana: sverniciatura, sostituzione delle parti deteriorate con altre di castagno delle stesse dimensioni, stuccatura, revisione della ferramenta con eventuale sostituzione o integrazione della stessa, verniciatura finale a tre mani di vernice ad olio;
- Restauro dei portoni e portoncini: pulitura, integrazione delle parti mancanti o deteriorate con legno della stessa essenza, consolidamento della struttura portante, trattamento antiparassitario e protettivo, restauro degli elementi in ferro e trattamento finale con vernice protettiva.
Restauro dei cortili
Il Palazzo Ducale si sviluppa attorno a due cortili. Quello meridionale, detto "degli Svizzeri" e quello settentrionale detto "Francesco Carrara".
Il progetto di risistemazione degli spazi esterni ha permesso la riqualificazione dei cortili attraverso la definizione di un disegno armonico e consono all'uso pedonale dei cortili stessi, con l’eliminazione contestuale degli asfalti e la creazione di spazi lastricati, inghiaiati con la tecnica del calcestruzzo architettonico. La revisione dell’impianto elettrico ha consentito l’inserimento di apparecchi illuminanti a pavimento nel Cortile Carrara.
Il recupero ha riguardato anche gli arredi esterni: targhe, lapidi e il monumento in bronzo con basamento marmoreo dedicato a Francesco Carrara.
Il Passaggio delle Carrozze, il grande spazio rettangolare coperto con volta a botte a lacunari collegante i due cortili progettati da Lorenzo Nottolini, è stato restaurato sia per quanto concerne le superfici intonacate che per le parti in pietra verrucana. E’ stato inoltre ripristinato il collegamento pedonale tra il Cortile Carrara e la Piazza di San Romano.
Recupero di ambienti ad uso caffetteria
Al piano terreno del lato meridionale del Cortile Carrara, in adiacenza al Passaggio delle Carrozze, sono stati recuperati ambienti, in precedenza utilizzati come autorimessa, per collocarvi la caffetteria del Palazzo e uno spazio di informazione turistica.
I lavori hanno riguardato la ristrutturazione interna ed esterna dei locali mediante il rifacimento degli intonaci delle pareti e delle volte, il restauro degli infissi e dei serramenti e la realizzazione di nuovi impianti elettrici e termoidraulici. L’intervento ha consentito inoltre la realizzazione di servizi igienici aperti al pubblico conformi alle vigenti normative.
Le opere edili sono state accompagnate da un progetto di arredamento degli interni: un pavimento in resina bianca inserito in una cornice in pietra serena costituisce la base di un bancone curvilineo in legno con finitura laccata bianca lucida che si conclude nel pilastro centrale rivestito da una colonna a specchio.
Adeguamenti normativi
Al fine di adeguare l'edifico alle normative vigenti in materia di barriere architettoniche sono stati realizzati due ascensori di tipo oleodinamico.
Gli ascensori, collocati nel lato meridionale del cortile Carrara in adiacenza al passaggio detto "delle Carrozze" e all’estremità del corridoio della Palazzina del Nottolini, hanno facciate a vetri con telaio in alluminio.
Per quanto concerne la revisione degli impianti sono state realizzate nuove linee elettriche per la Provincia e per la Prefettura, di adeguata ed elevata funzionalità, e sono stati posizionati prese e punti luce di emergenza e nuovi corpi illuminanti.
Il progetto dell'impianto termico ha permesso la sostituzione della rete preesistente autonoma a gasolio a basso rendimento la cui vetustà generava fenomeni di rilevante pericolosità, con un gruppo termico centralizzato in un unico locale idoneo, alimentato con gas metano e dotato di nuove canne fumarie. L'alimentazione degli impianti esistenti è stata ricreata dotandoli di apposite pompe, tendendo ad una gestione più economica del complesso.
Restauro della Cappella di S. Maria della Rotonda
I restauri della Cappella di Santa Maria della Rotonda hanno riguardato:
- Intonaci: ritrovamento dei colori originali dell'intonaco eseguiti con pittura a calce e successivamente occultati da strati di varie coloriture; pulitura degli stessi; rilevazione delle parti di intonaco originale e consolidamento delle porzioni disancorate dal supporto murario; rimozione meccanica di vecchie stuccature fuori quota e conguagliatura finale. Al fine di eliminare l’umidità di risalita è stata realizzata nelle murature una barriera chimica mediante iniezioni a bassa pressione di resina;
- La volta: restauro della superficie decorata della volta mediante fermatura preventiva della superficie pittorica, desalinizzazione della pittura murale, pulitura della pellicola pittorica, consolidamento, accurata stuccatura e restauro pittorico ad integrazione;
- Pavimento in cotto: pulitura con detergente neutro e trattamento conservativo dell’intera superficie.
Restauro del Quartiere di Parata
Il restauro degli ambienti del Quartiere di Parata, l’appartamento di rappresentanza storicamente utilizzato per le funzioni ufficiali del sovrano, è stato finalizzato al recupero delle Sale per la riapertura al pubblico di itinerari interni al Palazzo e la realizzazione di ambienti attrezzati per ospitare eventi culturali.
I restauri hanno riguardato:
- opere di risanamento conservativo delle decorazioni pittoriche e a stucco;
- ripristino di pavimenti in graniglia, in cotto ed in seminato alla veneziana;
- restauro dei soffitti a cassettoni;
- pulitura degli elementi in marmo e pietra (camini, portali e gradini);
- recupero delle porte lignee e degli elementi bronzei;
- revisione completa dell'impianto elettrico ed installazione di nuovi corpi illuminanti;
- formazione di un impianto termico.
Le sale del Gran Quartiere di Parata sono state dotate di tende e parati nei colori documentati dall'Inventario Generale delle Argenterie, Mobili, e Suppellettili esistenti nel Real Palazzo di Lucca durante il ducato borbonico.
Il restauro del Quartiere di Parata può essere suddistinto nei seguenti interventi:
1) Scala Regia
La Scala Regia, realizzata su progetto di Lorenzo Nottolini, a partire dal 1918 costituisce l’accesso principale al Quartiere di Parata.
Il restauro ha riguardato:
- pulitura del soffitto mediante lavatura con acqua in soluzione di ammonio bicarbonato, sciacquatura, rifacimento di parti mancanti nel rispetto della sagoma originale, consolidamento dell’intonaco e degli elementi a stucco con iniezioni, stuccatura delle lesioni, conguagliatura finale mediante patinatura;
- pulitura dei pavimenti in marmo mediante impacchi di acqua in soluzione di ammonio bicarbonato previa accurata rimozione dei depositi di polvere, consolidamento delle parti disancorate, stuccatura delle lesioni;
- revisione dell'impianto elettrico;
- restauro delle porte e degli infissi in legno.
2) Sala degli Staffieri
La Sala degli Staffieri è costituita da un vasto ambiente rettangolare che si affaccia su piazza Napoleone e sul Cortile degli Svizzeri. Il pavimento, analogamente alla saletta dei Camerieri e alla Galleria Ammannati, è in cotto antico a quadroni con soglie delle finestre in pietra arenaria. Il soffitto cinquecentesco è a cassettoni lignei con lacunari dipinti e stucchi. La sala è collegata agli adiacenti ambienti mediante portali con cornici in arenaria. Le pareti sono intonacate.
L’intervento ha riguardato:
- pulitura del pavimento in cotto e degli scalini in pietra e trattamento conservativo della superficie;
- restauro del soffitto a cassettoni compresa la fascia perimetrale a stucco;
- restauro delle superfici delle pareti mediante ritrovamento e recupero delle coloriture e decorazioni originarie;
- pulitura e consolidamento dei portali in pietra;
- restauro delle porte in legno smaltate con cornici in oro e del portale in legno con finitura a cera;
- revisione dell’impianto elettrico e inserimento di una struttura elettrificata sospesa dotata di corpi illuminanti direzionabili;
- fornitura e posa in opera di tendaggi.
3) Galleria Ammannati
La Galleria Ammannati, così chiamata dall’architetto che ne eseguì il progetto, è costituita da un vasta loggia rettangolare che divide piazza Napoleone e il Cortile degli Svizzeri. Il pavimento, analogamente alla saletta dei Camerieri e alla Sala Staffieri è in cotto antico a quadroni con soglie delle finestre in pietra arenaria. Il soffitto cinquecentesco è a cassettoni lignei con lacunari dipinti e stucchi. Le finestre e il portale presentano cornici ed elementi architettonici (colonne, archi, balaustre) in pietra arenaria. Le pareti sono intonacate con decorazioni dipinte a grottesche incorniciate da stucchi.
La pittura, condotta con tecnica mista era interessata da vaste cadute di colore, sollevamento della pellicola pittorica, abrasioni superficiali e pesanti ridipinture a tempera. L'intervento ha riguardato il completamento del restauro già avviato dall'Amministrazione Provinciale nel biennio precedente.
Il recupero delle decorazioni è stato svolto nelle seguenti fasi: preconsolidamento della pellicola pittorica mediante iniezioni con siringhe di resine previa adesione alla superficie di carta giapponese di media grammatura rimossa dopo congruo tempo di adesione; consolidamento mediante iniezione di composti di malte minerali compatibili con la natura dell'intonaco originario previa aspirazione del materiale pulverulento; pulitura e ritrovamento delle cromie originali mediante impacchi di pasta cellulosa con ammonio carbonato e tamponamento con ovatta imbevuta di acqua demineralizzata; stuccatura delle lesioni, lacune e mancanze e rimozioni di ricostruzioni non compatibili con la natura della pittura originaria e rifacimento con malta di grassello stagionata; conguagliatura finale.
4) Sala delle Guardie
La Sala delle Guardie, nota come Sala Ademollo dal nome del pittore che tra il 1818 ed il 1819 affrescò le superfici delle pareti con le Storie dell’Imperatore Traiano, presenta un soffitto a cassettoni con lacunari dipinti e stucchi di impianto cinquecentesco. Il pavimento originario è in seminato alla veneziana. I cinque portali e i gradini delle due finestre che si affacciano su Cortile degli Svizzeri sono in marmo. Le porte in noce presentano decorazioni in bronzo dorato.
L’intervento ha riguardato:
- completamento del restauro delle superfici affrescate già avviato dall’Amministrazione Provinciale con la parete nord e il restauro del soffitto a cassettoni;
- pulitura e consolidamento degli elementi in marmo;
- restauro delle porte in legno trattate con vernice a cera;
- realizzazione di una superficie calpestabile in tela iuta e gesso con finitura dipinta tipo seminato alla veneziana a riproduzione del motivo decorativo del sottostante originario pavimento alla veneziana;
- revisione dell’impianto elettrico e inserimento di un binario elettrificato sospeso dotato di apparecchi illuminanti orientabili;
- fornitura e posa in opera di tendaggi.
5) Sala dei Ciambellani
La Sala detta dei Ciambellani o Maria Luisa, d’impianto rettangolare, presenta un soffitto a volta decorato con stucchi bianchi e dorati. Prima dell’intervento di restauro la finitura delle pareti era una semplice tinteggiatura in quanto l’originario parato di seta fu rimosso prima della consegna del Palazzo alla deputazione Provinciale nel 1867. Il pavimento in seminato alla veneziana su tre toni ripete i gigli araldici della famiglia Borbone. Le quattro porte sono in noce con decorazioni in bronzo dorato; i portali e i gradini delle due finestre che si affacciano su Cortile degli Svizzeri sono in marmo. Il camino, in marmo bianco, è ornato da decorazioni in bronzo dorato con l’interno del fuoco coperto da mattonelle in maiolica.
L’intervento ha riguardato:
- restauro delle decorazioni pittoriche della balza;
- restauro delle decorazioni del soffitto;
- restauro del pavimento in seminato alla veneziana;
- pulitura e consolidamento dei portali, scalini e caminetto in marmo;
- restauro delle porte in legno di noce trattate a cera;
- revisione dell’impianto elettrico e inserimento di nuovi corpi illuminanti sopra la cornice della volta;
- fornitura e posa in opera di tessuto per pareti e tendaggi.
6) Sala del Trono
La Sala detta del Trono o del Consiglio, d’impianto rettangolare, presenta un soffitto a volta decorato dalla tempera del pittore Domenico Del Frate. Prima dell’intervento di restauro la finitura delle pareti era una semplice tinteggiatura in quanto l’originario parato di seta fu rimosso prima della consegna del Palazzo alla deputazione Provinciale nel 1867. Il pavimento in graniglia dipinta riporta il monogramma di Maria Luisa di Borbone. Le quattro porte sono in noce con decorazioni in bronzo dorato; i portali e i gradini delle finestre che si affacciano su Cortile degli Svizzeri sono in marmo. Il camino è in marmo bianco ornato da decorazioni in bronzo dorato con l’interno del fuoco coperto da mattonelle in maiolica.
L’intervento ha riguardato:
- restauro delle decorazioni pittoriche della balza e del soffitto;
- restauro del pavimento in seminato alla veneziana dipinto;
- pulitura e consolidamento dei portali e degli scalini;
- restauro delle porte in legno di noce trattate a cera;
- revisione dell’impianto elettrico e inserimento di nuovi corpi illuminanti sopra la cornice della volta;
- fornitura e posa in opera di tessuto per pareti e tendaggi.
7) Sala dei Consiglieri
La Sala detta dei Consiglieri o dei Ministri, d’impianto rettangolare, presenta un soffitto a volta con al centro un affresco del pittore fiorentino Gaspero Martellini. Prima dell’intervento di restauro la finitura delle pareti era una semplice tinteggiatura in quanto l’originario parato di seta fu rimosso prima della consegna del Palazzo alla deputazione Provinciale nel 1867. Il pavimento, in seminato alla veneziana, riporta i simboli araldici dei Borbone. Le quattro porte sono in noce decorate da esili racemi bronzei e protomi leonine; i portali e i gradini delle finestre che si affacciano su Cortile degli Svizzeri sono in marmo. Il camino è in marmo bianco ornato da decorazioni in bronzo dorato con l’interno del fuoco coperto da mattonelle in maiolica. Lo zoccolo delle pareti presenta una decorazione pittorica.
L’intervento ha riguardato:
- restauro delle decorazioni pittoriche della balza e del soffitto;
- restauro del pavimento in seminato alla veneziana;
- pulitura e consolidamento dei portali, scalini e caminetto in marmo;
- restauro delle porte in legno di noce trattate a cera;
- revisione dell’impianto elettrico e inserimento di nuovi corpi illuminanti sopra la cornice della volta;
- fornitura e posa in opera di tessuto per pareti e tendaggi.
8) Gabinetto del Sovrano
La Sala detta Gabinetto del Sovrano, d’impianto rettangolare, presenta un soffitto a volta con al centro un affresco del pittore Domenico Del Frate raffigurante Le Storie di Apollo. Prima dell’intervento di restauro la finitura delle pareti era una semplice tinteggiatura in quanto l’originario parato di seta fu rimosso prima della consegna del Palazzo alla deputazione Provinciale nel 1867. Il pavimento è in seminato alla veneziana. Le quattro porte sono in noce arricchite da bassorilievi bronzei rappresentanti la Vittoria e la Fama, riproponendo il tema iconografico della sala che celebra le doti culturali del Sovrano che aveva qui il suo studio; i portali e i gradini delle finestre che si affacciano su Cortile degli Svizzeri sono in marmo. Il camino è in marmo bianco ornato, nell’architrave, da un bassorilievo in bronzo dorato; l’interno del fuoco è coperto da mattonelle in maiolica bianca e blu a rosette ed anfore con una piastra di terracotta decorata. Lo zoccolo delle pareti presenta una decorazione pittorica.
L’intervento ha riguardato:
- restauro delle decorazioni pittoriche della balza e del soffitto;
- restauro del pavimento in seminato alla veneziana dipinto;
- pulitura e consolidamento dei portali, scalini e caminetto in marmo e degli elementi in bronzo;
- restauro delle porte in legno di noce trattate a cera e delle decorazioni in bronzo;
- revisione dell’impianto elettrico e inserimento di nuovi corpi illuminanti sopra la cornice della volta;
- fornitura e posa in opera di tessuto ignifugo per pareti e tendaggi.
Il cantiere aperto
L’intervento di restauro del Palazzo è stato accompagnato da un progetto culturale denominato Palazzo Aperto: il cantiere è divenuto un laboratorio di cultura aperto ad eventi in grado di attivare un processo di partecipazione collettiva all’intervento pubblico.
Le principali azioni hanno riguardato:
- Progetto didattico-formativo: realizzazione di visite guidate e incontri all’interno del cantiere e attivazione di stages formativi interdisciplinari presso la Fabbrica del Palazzo. (progetto "La Bottega del Giubileo")
- Studio dell’immagine:
- sviluppo di una grafica creativa coordinata con la realizzazione di un logotipo del progetto;
- studio dell’immagine del cantiere attraverso la realizzazione di una facciata virtuale in PVC rete riproducente in bicromia le linee architettoniche essenziali del Palazzo;
- Eventi artistici e culturali:
- Piazze della Memoria, performance di arte virtuale per la quale è stato utilizzato il telone di facciata come schermo di proiezione;
- Cantiere d’arte, mostra artisti a Palazzo, le 70 finestre della facciata virtuale sono divenute cornici di altrettante opere selezionate tramite concorso;
- Compra una finestra, asta pubblica pro-Kosovo delle opere appese alla facciata;